Главная Случайная страница


Полезное:

Как сделать разговор полезным и приятным Как сделать объемную звезду своими руками Как сделать то, что делать не хочется? Как сделать погремушку Как сделать так чтобы женщины сами знакомились с вами Как сделать идею коммерческой Как сделать хорошую растяжку ног? Как сделать наш разум здоровым? Как сделать, чтобы люди обманывали меньше Вопрос 4. Как сделать так, чтобы вас уважали и ценили? Как сделать лучше себе и другим людям Как сделать свидание интересным?


Категории:

АрхитектураАстрономияБиологияГеографияГеологияИнформатикаИскусствоИсторияКулинарияКультураМаркетингМатематикаМедицинаМенеджментОхрана трудаПравоПроизводствоПсихологияРелигияСоциологияСпортТехникаФизикаФилософияХимияЭкологияЭкономикаЭлектроника






Prima un discorso sfortunato, poi Zoppino è catturato





 

All'alba fu svegliato da un fragore di cascata.

«Che ci sia stata un'inondazione mentre dormivo?» si domandò

Zoppino preoccupato. Si sporse dalla colonna e vide la piazza piena di gente che rumoreggiava. Non gli ci volle molto tempo per capire che tutta quella folla si era radunata per leggere il messaggio scritto da lui stesso sulla facciata della reggia:

RÈ GIACOMONE HA LA PARRUCCA!

Nel paese dei bugiardi, la più piccola verità fa più rumore di una bomba atomica. Da tutte le strade giungeva altra gente, richiamata dal chiasso e dalle risate. I nuovi venuti, sulle prime, pensavano che ci fosse una festa:

– Che succede?

– Abbiamo vinto qualche guerra?

– Di più, di più!

– È nato un figlio maschio a Sua Maestà?

– Di più, di più!

– Allora sono state certamente abolite le tasse!

Finalmente anche i nuovi venuti leggevano il messaggio di Zoppino e scoppiavano a ridere. Le grida e le risate svegliarono rè Giacomone nel suo letto e nella sua camicia da notte viola. Il sovrano corse alla finestra, si fregò le mani e si rallegrò:

– Che bellezza! Guardate come mi ama il mio popolo. Sono venuti In massa a darmi la buonanotte. Presto, presto, cortigiani, ciambellani, ammiragli, accorrete, portatemi il manto e lo scettro: voglio andare sul balcone a pronunciare un discorso.

I cortigiani, veramente, erano piuttosto sospettosi.

– Mandiamo prima qualcuno a vedere che cosa è successo.

– Maestà, e se fosse una rivoluzione?

– Macché, non vedete come sono allegri?

– Già, ma perché sono tanto allegri?

– È chiaro: perché tra poco farò un discorso. Dov'è il mio segretario?

– Eccomi, Sire.

Il segretario di rè Giacomone portava sempre sotto il braccio una pesante borsa piena di discorsi pronti per essere pronunciati. Ne aveva di tutte le qualità: istruttivi, commoventi, divertenti, dal primo all'ultimo tutti pieni di bugie. Aprì la borsa e cavò uno scartafaccio di cui lesse il titolo:

– Discorso sulla coltivazione del risotto.

– No, no, niente roba alimentare. A qualcuno può venire in mente di aver fame e mi ascolterà di malavoglia.

– Discorso sull'invenzione del cavallo a dondolo, – lesse ancora il segretario.

– Questo potrebbe anche andare. Tutti sanno che i cavalli a dondolo li ho inventati io. Prima che io diventassi rè i cavalli a dondolo non dondolavano affatto.

– Maestà, ho anche un discorso sul colore dei capelli.

– Magnifico, è quello che ci vuole! – esclamò Giacomone, accarezzandosi la parrucca. Afferrò lo scartafaccio e corse sul balcone.

All'apparizione di Sua Maestà scoppiò qualcosa che poteva essere un grande applauso o una grande risata. Più d'un cortigiano sospettoso giudicò che si trattava di una risata e divenne ancora più sospettoso. Giacomone, invece, prese quel frastuono per un applauso, ringraziò i suoi sudditi con un bel sorriso, e cominciò a leggere il suo discorso.

Non aspettatevi, qui, di poterlo leggere anche voi proprio come fu pronunciato: non ci capireste niente, perché tutte le cose vi erano dette alla rovescia. Io vi tradurrò e riassumerò il significato, fidandomi della memoria di Gelsomino.

Disse dunque all'incirca rè Giacomone:

– Che cos'è una testa senza capelli? Un giardino senza fiori.

– Bravo! – gridò la folla. – È vero! È vero! Quella parola «vero» mise in sospetto anche i cortigiani meno sospettosi. Ma Giacomone continuò tranquillamente il suo discorso:

– Prima che io diventassi rè di questo paese la gente si strappava i capelli per la disperazione. I cittadini diventavano calvi l'uno dopo l'altro, e i parrucchieri restavano disoccupati.

– Bravo! – gridò un cittadino. – Viva i parrucchieri e viva le parrucche!

Giacomone restò un attimo interdetto. Quell'accenno alle parrucche lo turbava nel più profondo del cuore. Tuttavia, cacciando i sospetti, riprese a parlare:

– Cittadini, ora vi dirò perché i capelli colore arancione sono più belli di quelli color verde.

In quel momento un cortigiano, ansante, tirò Giacomone per la manica e gli sussurrò qualcosa all'orecchio.

– Maestà, è successa una cosa terribile.

– Avanti, parla.

– Promettetemi prima che non mi farete tagliare la lingua se vi dirò la verità.

– Promesso.

– Qualcuno ha scritto sui muri che voi portate la parrucca, ed è di questo che la gente ride.

Giacomone, per la sorpresa, si lasciò scappare di mano i fogli del discorso, che scesero ondeggiando sulla folla e finirono in mano ai ragazzini. Se gli avessero detto che la reggia andava a fuoco, egli non si sarebbe infuriato peggio di così. Ordinò di far sgomberare la piazza dai gendarmi.

Poi fece tagliare la lingua al cortigiano che era sceso ad informarsi ed aveva portato la notizia. Il poveretto, nella fretta, aveva chiesto di aver salva la lingua: si era dimenticato che, per aver salva la lingua, doveva chiedere di aver salvo il naso. Così, al massimo, gli avrebbero tagliato il naso, e la lingua gli sarebbe rimasta.

Ma l'ira di Giacomone non era ancora sbollita. In tutto il regno fu subito diffuso un proclama che prometteva centomila talleri falsi a chi avrebbe indicato l'autore dell'offesa recata a Sua Maestà. Nella piazza della reggia, proprio ai piedi della colonna, fu innalzata la ghigliottina, pronta a mozzare la testa all'incauto scrittore.

– Mamma mia! – esclamò Zoppino, ritirandosi sul capitello e tastandosi il collo, – non so come si dice paura nella lingua dei bugiardi, ma se si dice coraggio mi sento molto coraggioso.

Per prudenza, rimase tutto il giorno appollaiato sul suo rifugio. Verso sera, quando fu abbastanza sicuro di non fare cattivi incontri, scivolò giù dalla colonna, guardandosi attorno cento volte prima di fare un passo. Quando fu a terra, le sue zampe posteriori avrebbero subito voluto mettersi a correre, ma ecco di nuovo, nella zampa destra davanti, quel fastidioso prurito.

– Ci risiamo, – borbottò Zoppino, – per liberarmi da questo prurito mi toccherà scrivere da qualche parte qualcosa di spiacevole per rè Giacomone. Si vede che a nascere sui muri non si può fare a meno di passar la vita scarabocchiando a destra e a sinistra. Qui d'altra parte non vedo muri. Toh, scriverò lassù.

E proprio sulla lama della ghigliottina, col gesso rosso della sua zampina, scrisse un nuovo messaggio a rè Giacomone, così formulato:

È LA PURA VERITÀ LA PELATA DI SUA MAESTA!

Il prurito era passato, ma Zoppino osservò con preoccupazione che la sua zampa si era accorciata di qualche millimetro.

– Mi manca già una zampa, – borbottò, – se ne consumerò un'altra a fare lo scrittore, con che cosa camminerò?

– Per intanto, – disse una voce alle sue spalle, – ti aiuterò io. Fosse stato solo per la voce, Zoppino avrebbe anche potuto darsi alla fuga. Ma la voce aveva due buone braccia e solide mani, che lo fecero prigioniero senza scampo. Le braccia, le mani e la voce appartenevano a una signora piuttosto avanti negli anni, alta quasi due metri, secca e severa.

– Zia Pannocchia!

– Proprio io, – sussurrò la vecchia signora, – e tu verrai con me. Ti insegnerò a portar via la cena ai miei gatti, e a scarabocchiare col gesso sui muri.

Zoppino si lasciò avvolgere senza protestare nel mantello di zia Pannocchia: tanto più che, sul portone della reggia, erano apparsi alcuni gendarmi.

«Meno male che zia Pannocchia è arrivata per prima, – pensò, – meglio nelle sue mani che in quelle di Giacomone».

 

Date: 2015-11-13; view: 284; Нарушение авторских прав; Помощь в написании работы --> СЮДА...



mydocx.ru - 2015-2024 year. (0.007 sec.) Все материалы представленные на сайте исключительно с целью ознакомления читателями и не преследуют коммерческих целей или нарушение авторских прав - Пожаловаться на публикацию